venerdì 27 dicembre 2013

PROFUMI – INVENTARIO SENTIMENTALE DEGLI ODORI DI UNA VITA



Profumi – Inventario sentimentale degli odori di una vita
Philippe Claudel
Ponte alle Grazie, 2013 (Scrittori)











CITAZIONE:
Cresco in una Paese di stagioni tagliate con l’accetta, brutali e definitive. E l’inverno non è quella di meno tra esse, dato che chiude gli anni come si chiude la porta di una stanza colma d’oro e di cristallo. Lì si sogna. Si canta. Si mangia e si beve. Questi banchetti e spuntini dicembrini…finiranno in un valzer di crêpe calde dove l’invitata esotica è la cannella. Durante il resto dell’anno non la si frequenta molto, se non ogni tanto per una composta di mele o, a fine agosto,  per una crostata alle damaschine. Con i primi freddi, mostra il muso pepato e l’Oriente s’insedia nelle cucina portandosi dietro il suo corteo e i suoi miraggi che riversa sui mobili di formica e sulla vecchia tela cerata. Frollini, crostate, croissant, brioches, linzertorte, kouglof tutti cosparsi di cannella e da essa sublimati.

RILANCI:
Film:
Il profumo di Tom Tywker, 2006
Letture:
Il profumo di Patrick Suskind, Longanesi, 2010 (La Gaja Scienza)

GENERE:
Memorie e diari.

PAROLE CHIAVE:
Profumi. Autobiografia.

TRAMA:
Attraverso le pagine di questo libro lo scrittore e regista cinematografico Philippe Claudel costruisce una sorta  di vocabolario sentimentale degli odori e dei profumi che hanno pervaso la sua storia, aprendo le porte sui tempi e i luoghi del suo passato e del suo presente. Profumi non è solo una collezione di momenti attraverso cui il narratore costruisce il suo rapporto con il mondo, ma anche un omaggio alla potenzialità delle memorie sensoriali attraverso cui si può ricostruire un’autobiografia singolare in grado di rievocare alcuni frammenti della sua vita in modo non scontato e poetico. 


AUTORE:
Philippe Claudel è un autore francese contemporaneo. Nel 2003 ha raggiunto il successo internazionale con il romanzo Le anime grigie, che è stato tradotto in molte lingue e ha vinto il Prix Renaudot nel 2003 e il premio per il miglior libro dell’anno di “Lire”; Il Rapporto (2008) ha vinto il Goncourt des Lycéens nel 2007. Ha lavorato anche come sceneggiatore per la tv francese e nel 2008 ha esordito come regista cinematografico con il film Ti amerò per sempre, replicando nel 2011 con Tous les soleils, con protagonista Neri Marcorè e Stefano Accorsi.

BIBLIOGRAFIA:
Un elenco delle sue opere sul sito dell’editore italiano

Claudel ha anche pubblicato un libro presso Salani:


LINK:
La recensione apparsa sulla rubrica “Recensioni” di Internazionale

La recensione apparsa sul blog Libreriamo in occasione di una sua presentazione a Milano

L’intervista pubblicata dal periodico Elle

La scheda completa del libro sul sito dell’editore:



lunedì 16 dicembre 2013

Perché scrivere di sé?



Quali sono i motivi che ci spingono a scrivere? A quali bisogni profondi risponde la scrittura autobiografica? Una possibile risposta a queste domande nell'articolo pubblicato da Coaching time e scritto da Cristina Paruta, redattrice del blog e curatrice dei percorsi di scrittura autobiografica al Centro Divenire


Perché scrivere di sé
di Cristina Paruta


Il bisogno di lasciare una traccia del proprio passaggio sulla terra sembra profondamente connaturato con lo sviluppo della cultura umana, se già i nostri progenitori, quelli vissuti alle soglie della Storia, avevano trovato il modo di riempire i loro rifugi (le grotte e le caverne) con i segni dipinti delle loro vicende umane.

Per continuare a leggere l'articolo, clicca qui

lunedì 2 dicembre 2013

IL SAPORE DEL MONDO. UN’ANTROPOLOGIA DEI SENSI




Il sapore del mondo. Un’antropologia dei sensi.
David Le Breton

Raffaello Cortina, 2010 (Scienza e Idee)







CITAZIONE:
L’uomo non può esimersi dal fare esperienza del mondo, dall’esserne in continuità attraversato e modificato. il mondo è l’emanazione di un corpo che lo penetra. Tra sensazione delle cose e sensazione di sé si instaura un andirivieni continuo: prima del pensiero vi sono i sensi. Dire con Descartes “Penso dunque sono” significa trascurare l'immersione sensoriale dell'uomo nel mondo. “Sento dunque sono” è un modo diverso per affermare che la condizione umana non è totalmente spirituale, ma anzitutto corporea.

RILANCI:
Film:
Stati di allucinazione, Ken Russel, 1980
Musica:
      Le nuvole, Fabrizio de Andrè, 1990. (Dall’album omonimo)
Letture:
      Alla ricerca del tempo perduto, Marcel Proust, Mondadori, 2006 (I Meridiani)

GENERE:
Saggistica.

PAROLE CHIAVE:
Sensazioni. Corpo. Antropologia



TRAMA:
Un’esplorazione antropologica delle percezioni sensoriali, un saggio corposo e ricchissimo di esempi, riflessioni e citazioni che vanno dall'antropologia alla fisiologia, dalla psicanalisi alla letteratura. Un testo che mette al centro dell’analisi l’uomo e il suo sentire perché i sensi non sono “finestre” sul mondo, “specchi” che registrano le cose in modo indifferente alle culture e alle sensibilità, bensì “filtri” che trattengono nella loro rete soltanto ciò che l’individuo ha imparato a mettervi o ciò che egli cerca, appunto, di identificare mobilitando tutte le proprie risorse. L’antropologia dei sensi implica che ci si abbandoni a questa immersione nel mondo, che si accetti di esserne dentro e non davanti perché l’individuo prende coscienza di sé solo attraverso il sentire e fa esperienza del mondo tramite le risonanze sensoriali che lo attraversano senza sosta.



AUTORE:
David Le Breton, sociologo e antropologo francese e membro dell’Istituto universitario francese, insegna all’Università di Strasburgo ed è uno dei più noti studiosi di antropologia del corpo. In particolare, le sue ricerche si sono concentrate sulle percezioni sensoriali e sulle rappresentazioni e la messa in gioco del corpo nelle condotte a rischio.

BIBLIOGRAFIA:
Le sue altre opere tradotte in italiano nel catalogo on line delle biblioteche della provincia di Bergamo

LINK:
La scheda completa del libro sul sito dell’editore.

Una accurata recensione apparsa su Acta Philosofica, rivista internazionale di filosofia

La presentazione del libro e del suo autore su Cafebabel

L’intervento di Le Breton al Festival della mente di Sarzana nel 2007