martedì 28 gennaio 2014

IL SALE DELLA VITA




Il sale della vita

Francoise Héritier

Rizzoli, 2012










CITAZIONE:
C’è una leggerezza, una grazia tutta speciale nel puro e semplice fatto di esistere, al di là di tutti gi impegni professionali, dei sentimenti intensi, delle lotte politiche e umane: di questo, e di nient’altro, mi sono sforzata di parlare. Di quel piccolo “di più” che si offre in dono a tutti noi, e che chiamerò il sale della vita...
Non si tratta di alate speculazioni metafisiche o di meditazioni chissà quanto profonde sulla vanità dell’esistenza  o sulla vita intima che arde in tutti noi. Si tratta semplicemente di imparare a fare di ogni istante della  propria vita un tesoro di bellezza e grazia che si arricchisce continuamente per forza propria, e al quale si può attingere giorno per giorno. Il mondo esiste nei nostri sensi, prima di esistere come un tutto ordinato nel nostro pensiero, e dobbiamo fare il possibile per conservare nelle fasi successive della nostra esistenza questa facoltà creatrice di senso: vedere, ascoltare, osservare, sentire, toccare, accarezzare, percepire, annusare, assaggiare,  avere “gusto” per ogni cosa, per gli altri, per la vita.

RILANCI:
Film:
L’illusionista di Sylvain Chomet. Warner Home video, 2011
Il favoloso mondo di Amélie di Jean Pierre Jeunet, 2001
Letture:
La gigantesca piccola cosa di Beatrice Alemagna. Donzelli editore, 2011
Musica:
Le quattro stagioni di Antonio Vivaldi

GENERE:
Narrativa – Diari e Memorie.

PAROLE CHIAVE:
Felicità -Identità – Ricerca

TRAMA:
Un singolare frammento autobiografico costruito attraverso l’accumulazione. Il libro della Héritier è un esperimento narrativo efficace che si compone di liste, compilate usando il metodo dei surrealisti,  ossia la libera associazione di idee.  Così, la risposta ad una cartolina, che l’autrice riceve da un amico, diventa pretesto per una riflessione intima e personale sulle molte esperienze quotidiane che danno forma alle nostre esistenze e che spesso ci orientano, continuando a generare senso al mondo.Queste, al di là dei ruoli e delle maschere che indossiamo quotidianamente, sembrano rappresentare per lei il "sale della vita".

AUTORE:
Francoise Héritier è un’antropologa francese. Allieva di Lévi-Strauss, a cui è succeduta nella cattedra di Antropologia Sociale al Collège de France. Nella sua lunga carriera accademica ha scritto molti libri, di cui solo pochi sono stati tradotti e pubblicati in italiano. Il sale della vita è stato per mesi in vetta alle classifiche in Francia e poi anche in Italia. 

BIBLIOGRAFIA:
Tra i molti libri che ha pubblicato nella sua lunga carriera accademica, qui si possono trovare i pochi che sono stati tradotti in italiano.

LINK:
Una recensione apparsa sul sito Sololibri.net


Una sintesi, tradotta dal francese, di un’intervento di Francoise Héritier, pubblicata da Leiweb.it 

L’interventocompleto dell’autrice in lingua originale

venerdì 17 gennaio 2014

COLLOQUI CON ME STESSO



Colloqui con me stesso
Marco Aurelio
curatore: Nicola Gardini
Medusa Edizioni, 2007 (Filopogon)












CITAZIONE:
Anima, sarai mai buona, semplice, una, nuda, più visibile del corpo che ti racchiude? Gusterai mai la dolcezza dell’amore e dell’affetto? Sarai mai sazia, autosufficiente, senza nostalgie, senza desiderio di nulla, né di cose né di persone per i tuoi piaceri, né di tempo con cui prolungare il piacere; né di luoghi, di paesi, di climi adatti o di individui affini? Quando sarai contenta della situazione presente e godrai di tutto quello che ci si trova e ti convincerai che quello che hai viene dagli dei e per te va bene e andrà bene tutto quello che a loro piace e vorranno disporre per la conservazione dell’Essere perfetto?Sarai mai capace di vivere in comunione con gli uomini e con gli dei senza condannarli e senza subire la loro condanna?...
Smetti di girovagare: non avrai tempo di leggere i tuoi appunti né le gesta degli antichi romani o dei greci, né l’antologia di scritti che avevi messo da parte per la vecchiaia. Affrettati alla meta e se ti importa del tuo bene, abbandonata ogni vana speranza, corri in aiuto di te stesso.

RILANCI:
Film:
La caduta dell’Impero Romano di Anthony Mann, 1964
Il gladiatore di Ridley Scott, 2000
Letture:
Il mestiere di vivere . Diari: 1935-1950 di Cesare Pavese, Einaudi, 2006

GENERE:
Narrativa – Diari e Memorie.

PAROLE CHIAVE:
Identità – Ricerca- Meditazione
TRAMA:
E’ sicuramente il primo diario della storia giunto fino a noi attraverso i secoli con titoli diversi. Marco Aurelio non lo intitolò, forse per lui erano solo appunti e questo spiegherebbe la natura frammentaria e non cronologica dei vari libri che lo compongono. Scritti negli ultimi dieci anni della sua vita, mentre è impegnato in strenue battaglie per difendere l’impero romano dalle invasioni barbariche, non contiene tracce di eventi né di racconti di battaglie o di imprese di alcun genere ma è ricchissimo di considerazioni su di sé e sulla vita e profonde meditazioni sulla vita e sulla morte. Imbevuto di filosofia stoica, l’imperatore è alla costante ricerca di un senso della sua vita e di quella dell’universo e a volte sembra trovarlo in una metafora potente e ricorrente che intravvede l’universo come un tutto che mette in continua e costante relazione le parti con il tutto e il tutto con le parti. I quaderni di Marco sono una celebrazione all'idea di soggettività e il suo io multiplo, frammentato e dialogico, è in costante tensione tra un io reale e uno ideale e forse per questo ci appare così moderno e universale.
Dai suoi quaderni, Marguerite Yourcenar trasse ispirazione per il suo capolavoro, Memorie d’Adriano.

AUTORE:
Cesare Marco Aurelio Antonino Augusto è stato un imperatore, filosofo e scrittore romano. Fu adottato nel 138 dallo zio Antonino Pio che lo nominò erede al trono imperiale. Fu imperatore - assieme a Lucio Vero, suo fratello adottivo essendo stato anch'egli adottato da Antonino Pio - dal 161 sino alla morte, avvenuta per malattia nel 180. Considerato dalla storiografia tradizionale come un sovrano capace e assennato - il quinto dei cosiddetti "buoni imperatori" menzionati da Edward Gibbon - il suo regno fu tuttavia funestato da conflitti bellici (guerre partiche e guerre marcomanniche), carestie e pestilenze.
Marco Aurelio è ricordato anche come un importante filosofo stoico, autore dei Colloqui con se stesso (Τὰ εἰς ἑαυτόν nell'originale in greco).

BIBLIOGRAFIA:
Quello presentato è un estratto del libro completo di Marco Aurelio composto da XII libri, l'edizione completa in versione cartacea, la potete trovare qui

Qui invece,  la versione on line liberamente consultabile e in parte scaricabile:


LINK:
La voce di wikipedia dedicata all'opera di Marco Aurelio

lunedì 13 gennaio 2014

LA SCIENZA DEL DIALOGO INTERIORE




Studiare dal punto di vista empirico il fenomeno del dialogo interiore, o inner talk, e cioè il processo per cui le persone mentalmente parlano a sé stesse, è oltremodo complicato poiché nel momento in cui si cerca di indagare tale attività mentale mediante self-report retrospettivi si attua un’interferenza con il fenomeno oggetto di studio.

Si può leggere tutto l'articolo che riporta una delle ultime ricerche empiriche sul dialogo interiore  nella sezione articoli del giornale on line State of Mind

sabato 4 gennaio 2014

LA MOGLIE



La Moglie

Jhumpa Lahiri

Guanda, 2013 (Narratori della Fenice)












CITAZIONE:
La differenza era così estrema da impedirgli di ospitare contemporaneamente i due luoghi nei suoi pensieri. In quel paese nuovo e immenso sembrava non ci fosse posto per il vecchio. Non esisteva nulla a collegare un posto all’altro; l’unico legame era lui. Lì la vita aveva cessato di ostacolarlo o aggredirlo. E l’umanità non spingeva, non si agitava e non correva in continuazione come se fosse incalzata da un incendio.
Eppure certe caratteristiche fisiche del Rhode Island- uno stato così piccolo nel contesto dell’America che in alcune carte geografiche la sua superficie era segnata solo da una freccia puntata sulla sua posizione – corrispondevano press’a poco a quelle di Calcutta all’interno dell’India. Montagne a nord, un oceano a est, la maggior parte del territorio concentrato a sud e a ovest.

RILANCI:
Film:
The Millionaire (Slumdog Millionnaire) di Danny Boyle, 2008
Musica:
Jai ho di AR- Rahman e Pussycats dolls, 2007
Letture:
      L’omonimo di Jhumpa Lahiri, Guanda, 2007

GENERE:
Narrativa.

PAROLE CHIAVE:
Identità - Fratelli – Emancipazione.

TRAMA:
Un romanzo bellissimo ambientato tra l’India e l’America. Una storia che parla di rapporti fra fratelli, di amore, odio, dolore e riscatto. Una narrazione potente in grado di intrecciare le storie personali dei protagonisti con le vicende storiche e sociali.
Nati a quindici mesi di distanza in un sobborgo di Calcutta negli anni tormentati dell'indipendenza indiana, i fratelli Subhash e Udayan  sono inseparabili e si somigliano al punto che perfino i parenti li confondono tra loro. Subhash, silenzioso e riflessivo, cerca di compiacere i genitori esaudendo ogni loro richiesta; Udayan, ribelle ed esuberante, non fa che mettere alla prova il loro affetto. Così, quando sul finire degli anni Sessanta nelle università bengalesi si diffonde la rivolta di un gruppo maoista contro le millenarie ingiustizie subite dai contadini, Udayan vi si getta anima e corpo e Subhash invece preferisce partire per gli Stati Uniti. Le loro vite sembrano divergere inesorabilmente: Subhash intraprende una tranquilla carriera di studioso in una cittadina sulle coste del Rhode Island, mentre Udayan, contravvenendo alle tradizioni, sceglie di sposarsi per amore con Gauri, una giovane studentessa di filosofia, affascinata dal suo carisma e dalla sua passione. Quando Udayan viene ucciso dalla polizia nella spianata dove da bambini trascorrevano intere giornate a giocare, Subhash si sente in dovere di tornare a Calcutta per curare le ferite causate dal fratello non solo ai suoi genitori ma anche alla giovane e affascinante cognata Gauri.

AUTORE:
Jhumpa Lahiri nasce a Londra da genitori bengalesi e trascorre la sua infanzia e giovinezza negli Stati Uniti La sua prima raccolta di racconti, dal titolo L’interprete dei malanni (Interpreter of Maladies) ha ottenuto il Premio Pulitzer per la narrativa nel 2000. In Italia, l'editore Guanda ha pubblicato anche il romanzo L’omonimo (The Namesake) da cui la regista Mira Nair ha tratto il film: Il destino nel nome - The Namesake, Nel 2008 è stata pubblicata in Italia la seconda raccolta di racconti dal titolo Una nuova Terra(Unaccustomed Earth). Ora vive a Roma con suo marito, un giornalista italiano che lavora per il Time e i suoi due figli.

BIBLIOGRAFIA:
Tutti i libridi Jhumpa Lahiri pubblicati in Italia dall’editore Ugo Guanda.

LINK:

La scheda del libro di Guanda Edizioni

La recensionedi Caterina Bonvicini  apparsa su Il fatto quotidiano

La recensione del romanzo pubblicata da Wuz