Il bar delle grandi speranze
J.R Moehringer
Piemme, 2007
CITAZIONE:
Ci
andavamo per ogni nostro bisogno. Quando avevamo sete, naturalmente, e fame, e
quand’eravamo stanchi morti. Ci andavamo se eravamo felici, per festeggiare, e
quand’eravamo tristi, per tenere il broncio. Ci andavamo dopo i matrimoni e i
funerali, a prendere qualcosa per calmarci i nervi, e appena prima, per farci
coraggio. Ci andavamo quando non sapevamo di cosa avevamo bisogno, nella
speranza che qualcuno ce lo dicesse. Ci
andavamo in cerca di amore,o di sesso, o di guai, o di qualcuno che era
sparito, perché prima o poi capitava lì. Ci andavamo soprattutto quando avevamo
bisogno di essere ritrovati.
Il
mio elenco personale di bisogni era lungo. Figlio unico abbandonato da mio
padre, avevo bisogno di una famiglia, di una casa e di uomini. Specialmente di
uomini. Mi servivano uomini come mentori, eroi, modelli, e come contrappeso
maschile alla madre, la nonna, la zia e le cinque cugine con cui vivevo. Il bar
mi ha fornito tutti gli uomini di cui avevo bisogno, e uno o due di cui avrei
fatto volentieri a meno.
RILANCI:
Film:
Smoke, Wayne Wang, Paul Auster, 1995
Letture:
Musica:
GENERE:
Narrativa, Diari e memorie.
PAROLE CHIAVE:
Autobiografia, Scelte di vita, Scrittura
TRAMA:
Una
storia di formazione e di riscatto appassionata ed intensa che racconta le
avventure di JR dalla prima infanzia fino all’età adulta.
Figlio
unico, vive con la madre nella casa dei nonni materni, con una zia e un
imprecisato numero di cugini. Il bimbo cresce catturato da una voce, quella del
padre- disc-jockey in una radio di New York - che ha abbandonato lui e sua
madre in condizioni di precarietà e di povertà
La
madre è una figura di riferimento positiva che non abbandona mai il sogno di
una vita migliore e fa di tutto per realizzarlo, il protagonista le è molto
affezionato ma cerca anche qualcosa di più.
A
otto anni quando anche la voce della radio scompare, J.R. corre al bar
dell’angolo e là scopre un mondo nuovo, un coro turbolento di nuove voci da cui
rimane incantato. Si tratta di baristi, camerieri, poliziotti, allibratori,
soldati, star del cinema, poeti che si ritrovano tutti al “Dickens” per
raccontare le proprie storie o dimenticare i propri guai, annegandoli in epiche
bevute. Saranno questi uomini, ognuno con la propria diversa umanità a
prendersi cura di lui e ad accompagnarlo verso l’età adulta.
AUTORE:
J.
R. Moehringer è un giornalista e uno scrittore americano, nato nel 1964.
Diplomato
alla Yale University ha iniziato la sua carriera giornalistica come fattorino
al New York Times per poi approdare al Los Angeles Time in
cui lavora come corrispondente dal 1994
Nel 2000 vince il Premio Pulitzer per il
giornalismo di approfondimento con il suo Ritratto
di Gee's Bend, una isolata comunità fluviale in Alabama dove vivono molti
discendenti di schiavi, e di come la loro vita possa cambiare in seguito
all'arrivo di un traghetto verso la terraferma.
Il bar delle grandi
speranze
(The tender bar, 2005) è il suo primo romanzo e riceve molti importanti
riconoscimenti. Il libro è stato definito da diversi giornali americani tra cui
il New York Times e Usa today come "Il più bel libro
dell'anno".
Ha
contribuito in modo sostanziale alla stesura di Open, l'autobiografia del tennista statunitense Andre Agassi,
pubblicata nel 2009 (in Italia nel 2011).
Il
suo ultimo romanzo risale al 2012, Sutton
(Pieno giorno in Italia, ed. True Piemme),
storia del rapinatore Willie Sutton, detto "l'Attore".
BIBLIOGRAFIA
LINK: