martedì 22 luglio 2014

MA QUALE AMORE

Ma quale amore


Valeria Parrella


Rizzoli, 2010 (24/7)


Einaudi, 2014 (ET)







CITAZIONE

Devo sbrigarmi a scrivere questo libro: ho poche ore di autonomia. Questo è un libro di viaggio del quale mi devo sbarazzare. Sono innamorata di un uomo e gli ho chiesto di accompagnarmi. Ho inventato il modo di fare un viaggio solo per stare con lui dall’altra parte dell’oceano e del mondo. Vedere l’acqua che gira nel lavandino dopo che lui si è fatto la barba, ma che gira al contrario di quando siamo a casa, ognuno nella sua casa, malati di tossico indipendenza, senza forza alcuna di mettere le nostre vite insieme.
E’ stato un errore, una pazzia, scegliere di scrivere un libro per amore, e adesso mi tocca mettercelo tutto questo amore dentro. Così quello che state per leggere, miei veri compagni di avventura, è un libro di viaggio e di amore. E perdonatemi se sembrano la stessa cosa.


RILANCI

Film:
Un bacio appassionato, Ken Loach, 2005


Letture:
Lettera di dimissioni, Valeria Parrella, Einaudi, 2013

Musica:
La costruzione di un amore, Ivano Fossati


GENERE
Narrativa

PAROLE CHIAVE
Amore – Viaggio – Buenos Aires

TRAMA:
Un editore chiede ad una scrittrice di scrivere un libro su Buenos Aires e su Borges. Lei accetta e parte per l’Argentina, a condizione di farsi accompagnare da Michele, l’uomo che ama e con cui vive una relazione difficile. Nelle strade di Buenos Aires si consumerà tra i due un distacco e la donna vive con lucidità il dolore dell’indifferenza che Michele le dimostra. E anche le parole di Borges, che aleggiano nell’aria di Buenos Aires, diventano armi scagliate contro il suo amore.

AUTORE
Valeria Parrella nasce a Torre del Greco, vicino a Napoli nel 1974. Si diploma al licoe classico e si laurea in lettere classiche.
Esordisce nel 2003 con una raccolta di racconti. Intitolata Mosca più balena con cui vince il Premio Campiello Opera Prima. E’ancora una raccolta di racconti, Per grazia ricevuta, ad arrivare nel 2005 tra i cinque finalisti dello Strega.
Nel 2008 pubblica il suo primo romanzo, Lo spazio bianco da cui nel 2009 è stato tratto l’omonimo film diretto da Francesca Comencini e interpretato da Margherita Buy.
Si occupa di teatro, scrivendo anche testi teatrali e negli anni tra il 2008 e il 2010 è stata direttrice artistica del Teatro Mercadante di Napoli, da cui poi si è dimessa.
Pubblica poi diversi romanzi per Einaudi e vince nel 2013 il premio Le maschere del teatro italiano come miglior autrice di novità con Antigone, testo teatrale poi prodotto dal Teatro Stabile di Napoli.
I suoi libri sono tradotti in 9 lingue: spagnolo, francese, americano, ebraico, arabo, tedesco, serbo, ceco e svedese
Collabora con La Repubblica e con l’Espresso. Cura la rubrica di libri del settimanale Grazia
Nel 2014, ha scritto la prefazione del libro Tsipras chi? di Matteo Pucciarelli e Giacomo Russo Spena, candidandosi anche per le elezioni europee.



BIBLIOGRAFIA


LINK
La scheda del libro sul sito dell’editore 

Una recensione dal blog Recensionelibro.it

Un’intervista apparsa su Rai Letteratura

giovedì 3 luglio 2014

LA DONNA GIUSTA


La donna giusta

Sandor Marai

Adelphi, 2004

(Biblioteca Adelphi, 458)











CITAZIONE:
Forse dovrei cominciare la storia da quando, un bel giorno, mi presentò il suo amico Lazar, lo scrittore…Non sapevo che mio marito lo conoscesse, ignoravo che fossero amici. Una sera, torno a casa e trovo mio marito in compagnia di quest’uomo. Fu lì che prese avvio qualcosa di molto strano. Fu quello il momento in cui, dopo tre anni di matrimonio, mi resi conto che non sapevo proprio nulla del mio consorte. Vivevo insieme a un uomo e non sapevo niente di lui. Credevo di conoscerlo, e invece scoprivo di non avere la più pallida idea dei suoi svaghi, dei suoi gusti, dei suoi desideri. Sai cosa facevano quei due, Lazar e mio marito, quella sera?...


RILANCI:
Film:
L’uomo che amava le donne, di Francois Truffaut, Francia, 1977

Letture:
Una scrittura femminile azzurro pallido, Franz Werfel, Adelphi, 1991

Musica:
La canzone dell’amore perduto, Fabrizio De Andrè, 1974


GENERE:
Narrativa

PAROLE CHIAVE:
Amore – Identità

TRAMA:
In una elegante pasticceria di Budapest, una donna racconta a un’altra donna come un giorno, avendo trovato nel portafogli di suo marito un pezzetto di nastro viola, abbia capito che nella vita di lui c’era stata, e forse c’era ancora, un’altra donna e come abbia cercato, invano, di riconquistarlo.
In un caffè della stessa città, l’uomo che è stato suo marito racconta a un altro uomo come abbia aspettato per anni una donna che era diventata per lui una ragione di vita e una specie di ossessione amorosa tanto che per lei aveva lasciato la prima moglie, l’aveva sposata – e poi inesorabilmente perduta.
In una pensione romana, questa stessa donna racconta al suo amante attuale (un batterista ungherese) come lei, giovane servetta venuta dalla campagna, sia riuscita a sposare un uomo ricco, e come nella passione possa esserci ferocia, risentimento, vendetta.
Molti anni dopo, nel bar di New York dove lavora, sarà proprio il batterista ungherese a raccontare a un esule del suo stesso paese l’epilogo di tutta la storia – e in qualche modo a tirarne le conclusioni.

AUTORE:
Marai è stato uno scrittore e un giornalista ungherese, nato nel 1900 a kosice, una volta appartenente all’ungheria e ora invece in territorio slovacco.
La sua carriera inizia come giornalista ed è del 1934 il suo  primo successo letterario con  Confessioni di un borghese. Fu anche uno dei primi a  recensire le opere di Kafka.
Tutta la sua vita è caratterizzata da continui esili, dovuti prima alla ricerca di migliori condizioni lavorative e poi alle molte vicende politiche che lo videro vittima. Dirante la secondo guerra mondiale, profondamente antifascista, riuscì a scampare alle persecuzioni ma, il regime comunista lo costrinse ad un nuovo esilio.
Così nel 1950 si trasferisce in Svizzera e poi a Napoli in cui vive per circa cinque anni. Infine si trasferisce negli Stati Uniti e acquisisce la cittadinanza americana. Poi torna in Italia e vive a Salerno per molti anni, lontano dal mondo culturale e molto vicino invece al popolo. Di quel periodo, si trova traccia nella raccolta Terra! Terra!...Ricordi. Passerà gli ultimi anni della sua vita in California, a San Diego dove si suicida nel 1989.
La sua opera, fatta di poesie, romanzi e diari è stata riscoperta solo recentemente e ripubblicata in francese,  inglese, tedesco e italiano ed è ora considerata parte dei capolavori  letterari del Ventesimo secolo
In onore e in ricordo dello scrittore ogni anno viene assegnato il Premio Sándor Márai per la letteratura ungherese.

BIBLIOGRAFIA
I libri di Sandor Marai pubblicati in italiano si trovano nel catalogo Adelphi


LINK:
La scheda del libro sul sito dell’editore 

Una recensione dal blog La stamberga dei lettori

Una recensione apparsa su La recherche.it